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lunedì 13 marzo 2017

VOLTIAMO PAGINA IL ROSMINI INCONTRA LO SCRITTORE GIUSEPPE RUSSO


Il giorno 11 marzo, nella sala del Centro per le attività giovanili 'O Giò di Palma Campania, gli studenti del Rosmini hanno incontrato Giuseppe Russo, l’autore di Una guerra dimenticata. 

All’evento, da me organizzato e coordinato, hanno collaborato le docenti Anna D’Ursi, Maria Saveria Rionero e Teresa Sorrentino. 

Ha partecipato l’attrice Carmen Moccia con letture di brani. 





Questo è il primo degli incontri letterari Voltiamo pagina, programmati per l’anno scolastico in corso; il prossimo è previsto per il 22 aprile con Luigi Romolo Carrino e il suo nuovo romanzo Alcuni avranno il mio perdono.


 


Oggi i giovani, distratti dal quotidiano e affascinati dai media, leggono poco e male. Sebbene tutti riconoscano nella lettura un indispensabile strumento nell’autoformazione cognitiva, etica ed estetica, il libro non sembra avere una posizione rilevante nel programma di vita delle giovani generazioni.
Il progetto Voltiamo pagina, che da anni si realizza al Rosmini, mira a rendere l’incontro con il libro un esercizio alla lettura che esula dal dovere. L’attività viene proposta, non imposta, in modo da suscitare passione e gettare le premesse  per  fare, dei nostri giovani, lettori consapevoli per tutta la vita.



Con il libro di Giuseppe Russo, gli studenti hanno vissuto eventi davvero singolari di una guerra dimenticata: lo scempio compiuto, durante la seconda guerra mondiale, sulle nostre chiese, sui nostri monasteri, sulle regge, sui teatri, ma anche nei luoghi che segnavano il tempo della vita collettiva, come gli stadi, i caffè storici, le piazze, le biblioteche, la rete dei rapporti economici che davano sostentamento a tante famiglie. La guerra dimenticata sottrae all’oblio del tempo pagine di storia importanti e affida il testimone alle nuove generazioni. I giovani vanno educati all’amore del patrimonio artistico della loro terra, affinché ne abbiano cura e, sentinelle vigili della memoria, lo preservino per le generazioni a venire. 



Michela Buonagura









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