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lunedì 24 aprile 2017

VOLTIAMO PAGINA: L. R. CARRINO, "ALCUNI AVRANNO IL MIO PERDONO" - RECENSIONE



In "Alcuni avranno il mio perdono" l'intertestualità è scoperta, dichiarata, non occorre alcuno sforzo per coglierla, perchè la storia stessa si richiama volutamente a Shakespeare e alla storia che ha fatto piangere fiumi di lacrime, l'amore luttuoso di Romeo e Giulietta, anche se non mancano citazioni e allusioni velate all'opera famosa, si compiace apertamente del gioco interstestuale. Ma interessanti sono anche le osservazioni sottese e spesso angoscianti alla natura umana.

Il termine "intertestualità" entra per la prima volta ufficialmente nella critica letteraria in "La parola, il dialogo, il romanzo" un saggio di Julia Kristeva del 1977, in cui la studiosa afferma che la parola letteraria è l'intersecazione di più superfici testuali dialoganti tra di loro. La definizione precisa la darà Gérard Genette con "Palinsesti. La letteratura al secondo grado", chiarendo che l'intertestualità è "presenza effettiva di un testo in un altro, nelle forme della citazione, del plagio o allusione".

Nell'ultimo romanzo di Carrino citazioni e allusioni sono caratteri fondanti della narrazione. E se lo scrittore ha un legame archetipipo con la figura della Madre, in questo caso la Madre è rappresentata da Shakespeare, e il romanzo cova un rapporto edipico con il testo shakespeariano. Se nel corso del Novecendo, dopo secoli di filiazione con i classici, gli scrittori si liberano da un oppressivo passato emancipandosi in forme e temi nuovi, ecco che come la fenice rinasce dalle ceneri, anche un romanzo nuovo rinasce dalle ceneri di quelle vecchie. Nessuna ribellione è eterna. Ci sono classici, come Shakespeare, con i quali nessun taglio del cordone funziona, così la cenere non è più distruzione, ma sotto di essa conserva la scintilla pronta a divampare di nuovo. Un po' fenice, un po' fegato di Prometeo, la letteratura si rigenera attingendo al passato. Il postmoderno rappresenta l'apice del risorso disinibito e consapevole all'intertestualità e "Alcuni avranno il mio perdono" ne è un valido esempio.

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