Potrebbe essere Enheduanna il primo
scrittore, anzi la prima scrittrice di cui si abbia notizia, che visse molto
prima, ventitré secoli prima di Cristo. Circa 4000 righe della sua poesia
(inni) sono state riassemblate e tradotte in inglese.
Enheduanna fu una figura eroica e mistica, rappresentante di un femminismo emergente. I suoi lavori furono scritti in cuneiforme fra il 2285 e il 2250 a.C. Due delle sue opere più conosciute sono inni alla dea Inanna, L’esaltazione di Inanna eIn-nin sa-gur-ra. Una terza si intitola Gli inni del tempio. In queste sue opere ha scritto in prima persona, passando poi alla terza.
Enheduanna fu una figura eroica e mistica, rappresentante di un femminismo emergente. I suoi lavori furono scritti in cuneiforme fra il 2285 e il 2250 a.C. Due delle sue opere più conosciute sono inni alla dea Inanna, L’esaltazione di Inanna eIn-nin sa-gur-ra. Una terza si intitola Gli inni del tempio. In queste sue opere ha scritto in prima persona, passando poi alla terza.
Ha scritto
inoltre 42 poesie che riflettono le sue frustrazioni personali, le speranze, la
devozione religiosa e i suoi sentimenti sulla guerra e sul mondo in cui viveva.
Era figlia di Sargon di Akkad, anche se di questo non si ha certezza, il primo sovrano che unì il nord e il sud della Mesopotamia. Sua madre era sumera, forse una sacerdotessa, e proveniva dalla Mesopotamia meridionale.
Era figlia di Sargon di Akkad, anche se di questo non si ha certezza, il primo sovrano che unì il nord e il sud della Mesopotamia. Sua madre era sumera, forse una sacerdotessa, e proveniva dalla Mesopotamia meridionale.
Irene J.
Winter identifica Enheduanna in un’iscrizione come la moglie di Nannar (la dea
sumera della luna) e figlia di Sargon.
Di certo
Sargon credette molto in Enheduanna, tanto da elevarla alla posizione di alta
sacerdotessa del tempio sumero più importante e conferendole l’incarico e la
responsabilità di unire gli dei sumeri con quelli accadici, per creare una
stabilità nell’impero.
Il nome Enheduanna può essere tradotto con “alta sacerdotessa di An” (il dio del cielo) o con “sacerdotessa di En” (moglie del dio Nannar), anche se esistono altre traduzioni. Le sue opere più conosciute furono Inninsagurra, Ninmesarra e Inninmehusa, tradotte con La signora dal gran cuore, L’esaltazione di Inanna e La dea dai poteri eccezionali, tutti inni alla dea Inanna, che fu più tardi identificata con Ishtar e poi con Afrodite.
Il nome Enheduanna può essere tradotto con “alta sacerdotessa di An” (il dio del cielo) o con “sacerdotessa di En” (moglie del dio Nannar), anche se esistono altre traduzioni. Le sue opere più conosciute furono Inninsagurra, Ninmesarra e Inninmehusa, tradotte con La signora dal gran cuore, L’esaltazione di Inanna e La dea dai poteri eccezionali, tutti inni alla dea Inanna, che fu più tardi identificata con Ishtar e poi con Afrodite.
Questi inni
ridefinirono gli dei per la gente dell’Impero Accadico, sotto il sovrano Sargon
e aiutarono a creare quella omogeneità religiosa voluta dal re.
Enheduanna esercitò la sua carica di sacerdotessa per oltre quarant’anni, sopravvivendo anche a un tentativo di sovvertire la sua autorità da parte del ribelle sumero Lugal-ane, che la costrinse all’esilio per breve tempo.
Nel 1927 fu trovato un disco di calcite dall’inglese Sir Leonard Wooley, presso il sito di Ur. L’iscrizione recita: “Enheduanna, moglie-sacerdotessa, moglie del dio Nannar, figlia di Sargon, re del mondo, nel tempio della dea Inanna”.
Enheduanna esercitò la sua carica di sacerdotessa per oltre quarant’anni, sopravvivendo anche a un tentativo di sovvertire la sua autorità da parte del ribelle sumero Lugal-ane, che la costrinse all’esilio per breve tempo.
Nel 1927 fu trovato un disco di calcite dall’inglese Sir Leonard Wooley, presso il sito di Ur. L’iscrizione recita: “Enheduanna, moglie-sacerdotessa, moglie del dio Nannar, figlia di Sargon, re del mondo, nel tempio della dea Inanna”.
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