In effetti
quasi tutti sono in grado di eseguire in maniera non troppo penosa una leccata
senza infamia e senza lode, basta dare libero corso alla propria
predisposizione naturale. L'arte del leccapiedi è però un'altra cosa: richiede
studio e allenamento. E molta disciplina. Solo con l'esercizio è possibile
elevarsi dalle bassezze della leccata corriva, e soltanto quando la
perseveranza lascia il posto alla fantasia si diviene veri maestri. Il
complimento comune è merce dozzinale, cicaleggio meccanico senza senso né
ragione, privo di ogni raffinatezza. Il lecchinaggio praticato come un'arte
invece produce espressioni originali, peculiari, profondamente sentite: crea
una forma. L'artista completo è duttile, poliedrico, sempre capace di
sorprendere.
Bertolt Brecht, L'arte del leccapiedi in Il romanzo del tui, traduzione di Marco Federici Solari.
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