FORTUNA
Son volata giù come
l’aeroplano di Mattia, ma non avevo le ali e ho fatto Buum. Io gli ho creduto a
zio Lorenzo quando mi ha detto Vieni,
proviamo come vola Wonder Woman, io poi ti seguo, lo sai sono Superman. Ma
non ha funzionato, e zio Lorenzo non ha fatto Superman, ci avrà ripensato.
La voce di mamma mi
cercava Fortuna! Fortuna! Ma dove ti sei
cacciata?
Che nome, Fortuna.
Forse mamma mi ha dato questo nome per togliersi il pensiero, mi ha augurato
tanta fortuna appena sono nata, voleva che diventassi principessa. Tu sei la mia principessa!
Per carnevale mi
comprò pure il vestito con tanti nastri e la corona, mi fece le foto il babbo,
e le facevano vedere a tutti, Vedete
vedete la nostra principessa. Zio Lorenzo mi diede un bacio sulla guancia e
mi accarezzò, disse che ero bellissima.
Ma principessa fui
solo quel giorno.
Il giorno dopo, quando
tornai a scuola e mi si ruppe la scarpa mentre correvo perché avevo fatto
tardi, babbo disse Fortuna, dobbiamo
aspettare la fine del mese.
Le scarpe non si
devono rompere a metà mese, alla fine, quando arriva la paga. Così, ho
strofinato il piede fino alla fine del mese per non far vedere a quelle
smorfiose delle mie amiche che avevo la scarpa rotta.
Alla fine del mese
però c’era la luce da pagare, si chiama bolletta, come quella che gioca mio
cugino al bar sotto casa. Babbo ha detto Fortuna
le scarpe le compriamo a fine mese. Mi son messa a piangere. Il piede già
mi faceva tanto male a furia di trascinarlo, dovevo trascinarlo ancora un mese?
Meno male che zio
Lorenzo, che viene tutte le sere a casa per darmi la buonanotte, ha sentito, e
me le ha volute regalare lui. Babbo e mamma erano felici, io no. Io non ero
felice perché già lo so che quando mi fa un regalo vuole sempre qualcosa. Mi dai un bacino? Mi fai vedere le mutandine nuove che ti ho comprato al mercato? Ora
che mi comprerà le scarpe vorrà vedere i piedi. Che bei piedini che hai!
Mamma dice che zio
Lorenzo è un tesoro, perché viene tutti i pomeriggi a farmi compagnia quando
lei è al lavoro. Lui non è proprio zio, E
un bacino a zio Lorenzo non lo dai? Lui dice che è zio e io lo devo
chiamare così, dice mamma per educazione.
Io sono educata e
quando zio Lorenzo mi ha fatto quella cosa e mi ha detto di non dirlo io ho
ubbidito, dice mamma che bisogna ubbidire ai grandi.
Non le ho detto
neanche che mi ero fatta male, e quando mi son messa a piangere zio Lorenzo mi
ha comprato il gelato, al bar sotto casa. Mi ha anche lavata perché ero sporca
e mi ha messo il pigiamino e mi ha fatta mettere a letto. Quando è tornata
mamma io ho fatto finta di dormire, ma l’ho sentita quando ha detto Come farei senza di te Lorenzo? Ti dovevi
sposare, saresti stato un padre perfetto.
Mia mamma non capisce
proprio niente, ha detto zio che quando sarò grande sposerà me. Ma io non lo voglio, è
vecchio, io voglio sposare Luca, il mio compagno di banco.
Sto gridando da ore e
mamma neanche mi sente. Ha acceso la tele, sta guardando La prova del cuoco, con quella presentatrice che mangia sempre e
poi dice che ingrassa.
Ma ti vuoi affacciare?
Sono qui nel cortile, non mi vedi? Fa tanto caldo.
(liberamente ispirato all’Irrealtà)
Michela Buonagura
@diritti
riservati