Nella credenza antica, la farfalla costituisce uno dei simboli più
frequentemente usati per rappresentare l'anima, tanto che la lingua greca
designa direttamente quest'insetto col nome di psyché, che significa
appunto «anima»: in greco l'anima e la farfalla portano lo stesso nome.
La farfalla simboleggia l'anima scissa dal corpo dopo la morte, come in
questo ironico epigramma sepolcrale latino (Carmina Latina Epigraphica 2,
1851):
heredibus mando etiam cinere ut me[ra vina ferant] volitet meus ebrius
papilio
(«Ai miei eredi ingiungo anche che versino vino puro sulle mie ceneri,
affinché la mia anima/farfalla svolazzi ubriaca»).
Ma l'anima/farfalla si stabilizza anche nell'iconografia relativa al mito
di Promèteo, creatore dell'uomo, dove essa rappresenta l'anima che sta per
essere infusa in un corpo ancora inanimato: è così che vediamo rappresentata
questa scena mitologica in numerosi sarcofaghi romani.
La farfalla ha un ciclo vitale di 4 stadi principali di sviluppo: uovo,
bruco, pupa e adulto. Ogni stadio è il superamento del precedente e prevede
l’abbandono del vecchio involucro.
Il destino di un bruco, il progetto che la natura ha per lui, è di
evolvere in farfalla. Un bruco che non giungesse allo stadio di farfalla non
avrebbe realizzato le possibilità insite nella sua natura.
Così l’uomo che non si realizzi nell’Anima-Sé attraverso l’evoluzione
della sua Coscienza, non avrà completato ciò che la Natura prevede nel suo
piano di Creazione.
(liberamente tratto dal web)
Nessun commento:
Posta un commento