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La scrittura è uno strumento di conoscenza.
Fa luce dentro di te e rende chiaro qualcosa che prima era oscuro.

martedì 3 dicembre 2013

NON C’È VASCELLO CHE EGUAGLI UN LIBRO

 

Non c’è vascello che eguagli un libro
per portarci in Terre lontane
nè Corsieri che eguaglino una Pagina
di scalpitante Poesia
E’ un viaggio che anche il più povero può fare
senza paura di pedaggio
tanto frugale è il Carro
che porta l’anima all’Uomo.

Emily Dickinson

domenica 17 novembre 2013

E' MORTA LA SCRITTRICE DORIS LESSING: PREMIO NOBEL E "CANTRICE DEL FEMMINISMO"




La scrittirce era nata a Kermanshah e cresciuta in Zimbabwe, ma viveva a Londra da oltre mezzo secolo. Il suo editore, Harper Collins, ha precisato che si è spenta serenamente questa mattina. Tra le sue circa 55 opere 'L'erba canta' (1950) e 'Il taccuino d'oro' (1962)


 La scrittrice britannica Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura nel 2007, è morta: aveva 94 anni. Il suo editore, Harper Collins, ha precisato che si è spenta serenamente questa mattina.
E' stata l'autrice della libertà, e una ribelle. In un'epoca in cui il libero pensiero femminile era una frontiera inesplorata. Un viaggio, il suo, cominciato in un'impero britannico impreparato a implodere, e rimodellarsi. Un secolo di vita che ha attraversato la fine di una guerra e la Seconda, le coline inglesi, gli anni Cinquanta, i Sessanta, fino a un nuovo millennio.
Quando nel 2007 la informarono che le era stato asegnato il Nobel, lei rispose: "Oh Christ! I couldn't care less" .
Diretta, ribelle, impaziente, indipendente, appassionata, irascibile, anticonformista. Una scrittura di fuoco. Mai ferma, mai arresa. Negli ultimi anni aveva bersagliato il presidente americano George W. Bush che definiva "una calamità mondiale", ma se la prendeva anche con l'immgine della donna moderna ("sfacciata, ma anche bigotta"). Sosteneva che gli uomini non riuscissero più a tenere testa alle donne: "Dovrebbero ricominciare a farlo, essere all'altezza", disse nel 2001 al festival del libro di Edinburgo. Non aveva paura di creare scompiglio. Come quando definì l'attacco terroristico dell'11 settembre in America "non così terribile".
Nata in Iran nel 1919 quando ancora era Persia, Lessing ha scritto oltre 55 libri, novelle, poesie e opere celebri come L'erba canta (1950), Il taccuino d'oro (1962), considerato il suo capolavoro e definito, suo malgrado, una sorta di "bibbia del femminismo", Sotto la pelle (1994), Il senso della memoria (2006). Ha continuato a scrivere tutta la vita, negli ultimi decenni svoltando verso la fantascienza, ma resta celebre per le sue prime opere.
Fu premiata con il Nobel dall'Accademia di Svezia come "cantrice dell'esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa". Quell'anno - il 2007 - Philip Roth era considerato il favorito. Lessing era l'undicesima donna a vincere il più importante premio letterario e il più anziano autore ad essere premiato, avendo allora 88 anni. Commentò con ironia: "Visto che non possono assegnare il Nobel a un morto, penso semplicemente che abbiano scelto me perché temevano morissi prima di avere un'altra occasione". Quando i giornalisti arrivarono a intervistarla circondando il suo giardino a Londra, restò sorpresa. I libri degli ultimi anni sembravano non riscuotere più il successo di una volta. "Forse adesso li noteranno?", disse. "Nuovi lettori. Bene".
  Nata da genitori inglesi con il nome di Doris May Tayler a Kermanshah il 22 ottobre del 1919, si trasferì bambina nella Rhodesia meridionale, oggi Zimbabwe, dove è ambientato L'erba canta e dove visse per 29 anni. Studiò in un convento, poi in una scuola femminile, ma a 15 anni lasciò gli istituti per continuare a studiare da autodidatta. A 19 anni sposò Frank Wisdom, ebbero un figlio e una figlia. Ma li abbandonò per entrare a far parte del Left Book Club, un gruppo di intellettuali comunisti e socialisti guidati dal tedesco Gottfried Lessing. Lo sposò ed ebbe il suo terzo figlio. A trent'anni si stancò, delusa dal movimento, lasciò il marito e si trasferì in Gran Bretagna con suo figlio Peter. Non è più tornata. Ha vissuto a Londra per mezzo secolo.
 Doris Lessing resta famosa soprattutto per Il taccuino d'oro (The Golden Notebook), nel quale la protagonista Anna Wulf usa quattro taccuini per rimettere insieme le parti della sua vita a pezzi. Lessing descrisse così condizioni femminili di cui allora non si parlava. Mestruazioni, frigidità, orgasmi. Divenne l'icona della liberazione femminile quando il mondo era pronto a essere liberato. Uscito in Gran Bretagna nel '62, il libro arrivò in Francia e in Germania solo 14 anni dopo perché considerato troppo provocatorio. In Cina fu pubblicato nel 1993, e vendette 80 mila copie nei primi due giorni.
Quando alla fine degli anni Cinquanta la scrittrice divenne membro onorario di un gruppo conosciuto come "Angry Young Men", la sua casa londinese si trasformò in un salotto d'incontro di scrittori radicali, critici, commediografi e vagabondi. Per tutta la vita Lessing ha continuato a non definirsi 'femminista'. "Scrivo cose che sento. Conversazioni che ascolto tra donne, donne che parlano di uomini. Non ho mai trovato in questo niente di così sconvolgente, nè di nuovo", diceva. Rifiutava la definizione di 'liberazione della donna' affidata ai suoi taccuini. Al contrario, vedeva quel romanzo come la descrizione di un fallimento.
"Un esempio modernissimo di libertà per tutte le donne", ha raccontato Inge Feltrinelli, amica personale di Doris Lessing ed editore che l'ha fatta conoscere in Italia. "Era una donna straordinaria, coraggiosa, di sinistra. L'ultima volta che l'ha incontrata "è stato a Londra nel 2003, quando era in visita di Stato l'ex presidente americano George Bush e la città era blindata, non si riusciva a trovare un taxi". "Ha dimostrato che una donna può essere non convenzionale. Lei voleva essere libera dalla provinciale Rhodesia e dalla piccola borghesia dei suoi genitori. E' una cosa esistenzialista. Come diceva Sartre, ognuno è responsabile della sua vita e lei ne ha avuta una lunga e ricca. Era famosa per le sue battute, oltre che per i mariti: dal secondo ha preso il cognome Lessing, ha avuto tanti amanti".
Nel 1954 ha vinto il Somerset Maugham Award, nel '98 ha rifiutato il riconoscimento di  'Dame of the British Empire' sostenendo: "Quel impero non esiste più". Nel 2001 ha ricevuto il Premio Prìncipe de Asturias nella categoria Letteratura per le sue opere in difesa della libertà e del Terzo Mondo e il Premio Grinzane Cavour. Ha ricevuto anche il David Cohen British Literature Prize. E' morta oggi, serena, dicono. Della sua famiglia restano la figlia Jean, e le nipoti Anna e Susannah.

 di KATIA RICCARDI

venerdì 25 ottobre 2013

SCARABOCCHI DI VENTO





E ritorna il vento
agghindato di versi
e scarabocchia il silenzio.

Ancora mi canta
di suoni distillati
in aromi acquamarini
di un’aurora lontana

sospesa

su terre inviolate
di un tempo sepolto.

Un incanto
mi duole nel petto.

Cantami o vento
che Pandora
mai ha aperto il suo vaso
o che Mikael
ha ricacciato nel Caos
i morbi del mondo
prole guasta di uteri
sempre rigonfi.

Navigano su barche di carta
i miei sogni d’ambra
lambiti da acque infestate
in arie di brumosa foschia.

E piango.
Con gli occhi ormai secchi di miti.

Raccontami vento
una dolce menzogna.

I crochi
non mangiano vermi
piluccano raggi.

E muoiono
se tu non li imbecchi. 


 Michela Buonagura
dalla raccolta Mi fa male il mondo

 @tutti i diritti riservati

martedì 22 ottobre 2013

ESERCIZI SULLA MADRE DI LUIGI ROMOLO CARRINO




Madre devi dirmelo che non sono un bambino guasto, rotto, una cosa brutta, una cosa cattiva. Dimmelo una volta, una notte, un anno in un sogno, un anno in un letto, mentre mi vieni in mente in un giorno qualunque, in un parco, in una casa nel parco dell’ospedale, davanti ad Allocca, insieme all’infermiera Anna e io seduto sulla panchina davanti alla quercia, mentre vivo l’infanzia dei suoi rami appena nati, vedo che arrivi all’improvviso e me lo dici tutto il bene ca ‘ e voluto a mme, dimmelo Madre, e io te lo giuro, Gesù Giuseppe Maria, ti giuro che io stavolta ci crederò.


Quando fu presentato, nel 2013, ero tra i relatori.
Prima del mio breve intervento, mi fermai alla scorza del libro, alla copertina, perchè la copertina di un libro è importante, è la prima cosa del libro che vediamo.
Il pensiero andò a quelle scarpe slacciate e insanguinate che simboleggiavano perdita, abbandono e tanto altro...
Mi piace ricordare oggi Esercizi sulla madre di Luigi Romolo Carrino, un romanzo complesso in cui gli esercizi sono una recherche della memoria e delle forme.
Ci hanno talmente inculcato l'idea della madre volta al sacrificio che rifiutiamo tutte le altre forme.
Bisogna fare gli esercizi per andare oltre gli stereotipi, per vedere le tante forme delle mamme, che non sono solo mamme, ma donne.
Ne consiglio la lettura a chi non l'ha ancora letto.
Carrino ritorna ancora sull'archetipo della madre nel suo ultimo lavoro, La buona legge di Mariasole, donna e madre, una madre davvero speciale.
Ne consiglio la lettura.

mercoledì 2 gennaio 2013

ISHTAR

 


Quando sono seduta sulla soglia di una taverna,
sono Ishtar, la dea,
Sono prostituta, madre, sposa e divinità.
Sono ciò che si chiama Vita;
Benché voi la chiamate Morte.
Sono ciò che si chiama Legge
Benché voi la chiamate Emarginata.
Io sono ciò che voi cercate
E quello che avete ottenuto.
Io sono ciò che avete diffuso
E ora raccogliete i miei pezzi.

IX secolo a.C.


Ishtar. Bassorilievo in terracotta , secondo millennio a.C., da Eshnunna