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sabato 1 febbraio 2025

I DISOBBEDIENTI DEL MONDO NUOVO DI PATRIZIA RINALDI



In occasione della decima edizione di Un libro sotto l’albero, la rassegna culturale inaugurata e portata avanti dalla Vicesindaco dott.ssa Elvira Franzese, con la direzione dello scrittore Luigi Romolo Carrino, ho avuto il piacere di presentare Patrizia Rinaldi, e il suo ultimo lavoro, I disobbedienti del mondo nuovo.


Patrizia Rinaldi è laureata in Filosofia, vive e lavora a Napoli, dove da anni è impegnata nella formazione dei giovani attraverso laboratori di lettura e scrittura, in particolare nei quartieri più difficili, dove il suo impegno si intreccia con quello delle Associazioni Onlus che lavorano con i ragazzi “a rischio”. Ma la sua attività di scrittrice non si ferma qui: da anni, infatti, è anche parte del gruppo di autori che conducono il laboratorio di scrittura nell’Istituto Penale Minorile di Nisida, dove la sua passione per la letteratura diventa uno strumento di riscatto e di crescita per chi vive in situazioni di marginalità.

Patrizia è un’autrice pluripremiata: tra i suoi riconoscimenti più importanti c’è il Premio Andersen come Miglior Scrittore, il maggiore premio italiano per la letteratura per ragazzi.

I suoi libri sono stati pubblicati da alcune delle case editrici più prestigiose, tra cui Rizzoli, Edizioni E/O, Giunti, Lapis e Sinnos, e sono tradotti in numerose lingue, tra cui tedesco, ungherese, inglese, serbo e spagnolo.

Tra le sue opere di maggiore successo, ricordiamo i romanzi che hanno per protagonista Blanca, una poliziotta ipovedente. Dalle pagine di Blanca è stata una serie televisiva che ha riscosso un grande successo, sia su Rai 1 che su Netflix, e che ha portato la scrittura di Patrizia Rinaldi a un pubblico ancora più ampio.

La sua scrittura, che riesce a toccare temi profondi e universali, ha conquistato lettori di tutte le età, ma è soprattutto nel genere della letteratura per ragazzi che ha trovato la sua più grande espressione.

I disobbedienti del mondo nuovo. Un’opera che racconta una storia mozzafiato, offrendo anche una riflessione profonda sul presente.

Ambientato in un futuro distopico dominato da un’oligarchia di tiranni, questo romanzo ci immerge in una società dove l’isolamento è imposto come norma, cancellando ogni forma di connessione umana. In questo scenario, quattro giovani, segnati dalle cicatrici di un mondo che ha perso la sua umanità, si ribellano all'oppressione. Troveranno la forza di disobbedire e di intraprendere un viaggio in cerca di libertà, sfidando il sistema che li tiene prigionieri.

La solitudine è la condanna, la convivenza sociale un ricordo distante. I giovani vivono rinchiusi nelle loro stanze, simili a Hikikomori, seguendo le rigide regole imposte dal regime. Ma nonostante l'oscurità che li circonda, questi ragazzi coltivano la speranza e riscoprono la forza della solidarietà e del coraggio. Il loro viaggio, impossibile ma necessario, diventa l’unica via per non perdere la propria umanità.




Con la scrittrice hanno dialogato gli studenti delle scuole A. De Curtis e Vincenzo Russo.

Questo romanzo ci spinge a riflettere sul valore dell’umanità, sull’importanza della connessione e sul coraggio di cambiare il mondo, anche quando sembra che tutto sia fermo.

La scrittrice, con il suo stile coinvolgente, ci trascina in un’avventura carica di tensione, dove si affrontano temi cruciali come la libertà, il corpo, la resistenza, la diversità e la bellezza della vita. Tematiche che risuonano particolarmente oggi, quando le giovani generazioni si trovano sempre più spesso a lottare contro un senso di disconnessione e solitudine alimentato dalle tecnologie e dalla società.

Patrizia, che da anni lavora a stretto contatto con i giovani e con chi vive in situazioni di difficoltà, ha saputo dar vita a una storia che non è solo un romanzo di formazione, ma anche una riflessione forte e necessaria sul nostro presente. La sua esperienza nei contesti più difficili, con ragazzi che vivono realtà di marginalità, emerge con forza nel suo scritto, facendoci riflettere sull'importanza di non arrendersi mai, di cercare sempre la luce, anche nei luoghi più oscuri.


Michela Buonagura


















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