Klem
stasera ci ha regalato dei racconti per farci riflettere sul nostro rapporto
con l’ambiente.
Raccontare
è importante … raccontando i nostri avi ci hanno tramandato conoscenze che si
sono stratificate nella nostra coscienza collettiva.
Per
farlo si sono serviti di racconti un po’ speciali, si sono serviti dei miti, ci
hanno raccontato delle storie come si fa con i bambini, ai bambini per farli
addormentare … ai grandi per farli svegliare.
E
dicono cose importanti queste storie, sono create ad arte per parlare all’uomo
del futuro, per tramandare conoscenze, per informarci, ma anche per metterci in
guardia dagli errori commessi dall’umanità.
Questa
la finalità prima. Non raccontano solo affascinanti storie, ma dal lontano
passato inviano messaggi finalizzati a nutrire il nostro spirito, a vivere
meglio.
E
ci mettono in guardia.
Interessanti
sono quelli che riguardano il rapporto tra l’uomo e la conoscenza.
Eva
coglie la mela e viene punita. Prometeo viene condannato ad un eterno supplizio
per aver rubato il fuoco agli dei. Icaro si brucia le ali perché vuole
raggiungere il sole.
Viene
punito chi eccede, chi pecca di hybris, di tracotanza.
Questi
miti ci mettono in guardia dal pericolo della conoscenza. Non ci dicono di non
conoscere.
Ci
dicono che le scoperte scientifiche nascondono, spesso, il pericolo.
E
non possiamo negare che molte scoperte hanno portato gravi danni all’uomo,
danni talmente gravi da mettere in pericolo la sua stessa sopravvivenza.
Pensiamo
ai danni recati all’ambiente e ,di conseguenza, a noi.
Ai
rifiuti tossici sversati nelle discariche…falde acquifere inquinate, malattie
mortali…
Gli
idrocarburi per lungo tempo sono stati riversati in mare dai lavaggi delle
raffinerie prima che la legge intervenisse.
Ma
ancora oggi vengono scaricati abusivamente dalle navi cisterna che trasportano
il greggio, quando lavano i contenitori.
Pensate
che nella Baia di Napoli sono stati rilevati idrocarburi cancerogeni.
Gli
idrocarburi cancerogeni percorrono tutta la Catena Alimentare sino ad
accumularsi nei tessuti dei pesci commestibili rappresentando un grave pericolo
per l’uomo.
Noi
continuiamo a mangiare il pesce che proviene dai nostri mari. Non ci
scandalizziamo neanche più di fronte ai disastri ambientali delle maree nere.
Incidenti
li chiamano.
Incidenti
che stanno decretando la fine di flora e fauna.
Incidenti
presto dimenticati.
E
poco fa il disastro di Fukushima.
Quello
è ancora ben fisso nella nostra mente perché è il nostro passato prossimo.
Ma
non avevamo già messo nel dimenticatoio il disastro di Chernobyl?
Anche
questi incidenti.
Come
ci costano cari questi incidenti.
Le
conseguenze durano a lungo. Per lunghi anni.
Gli
impatti sulla popolazione locale continuano a persistere per decenni a Chernobyl,(1986) a 25 anni di distanza, si
continuano ad avere nuove vittime.
Uno
studio di scienziati pubblicato da Greenpeace, stima che si potranno
raggiungere 100 mila vittime.
Parlo
di Chernobyl perché il disastro della centrale giapponese è recente, e come
dicevo prima, le conseguenze sono a lungo termine. E questi non sono gli unici
disastri di centrali nucleari. Ce ne sono stati diversi, meno noti, in Svezia,
in Giappone vari, fino a quello più grave e recente.
Qualcuno
dice che le centrali di ultima generazione sono sicure.
Cosa
c’è di sicuro di fronte ad un’onda anomala o ad un terremoto, che possono
recare danni ad una centrale nucleare con le conseguenze che tutti sappiamo.
Per
quanto riguarda il nostro Paese, non dimentichiamo, anzi sottolineiamo che il
nostro è un territorio a rischio, è un territorio sismico, e per noi è
veramente impossibile la costruzione di centrali nucleari.
Ma
dovunque non si dovrebbero costruire in nessun luogo della terra, tanto è vero
che molti stati hanno deciso di rinunciare al nucleare. In Italia no, perché
l’Italia anzicchè guardare avanti guarda indietro, ci invitano ad investire su
un’energia ormai superata, pericolosa e antieconomica.
Io
vi ho parlato di incidenti, di disastri.
Pur
volendo credere che non accadono incidenti, il nucleare è pericoloso sotto ogni
punto di vista.
Più vicino a noi, la centrale
nucleare del Garigliano, oggi dismessa, ha provocato danni infiniti sulla
salute, all’ambiente, sull’economia della piana omonima, basti vedere i
risultati delle analisi
effettuate nelle quali si rileva la
contaminazione di oltre 1.700 kmq di mare, tra Ischia e il Circeo, un aumento
esponenziale di tumori, leucemie, e
malformazioni a piante ed animali nel territorio circostante la centrale
del Garigliano.
Nella zona del Garigliano dal 1963 ad
oggi oltre a veri e propri mostri del regno animale derivati da mutazioni
genetiche, pomodori che non sono pomodori, pulcini a tre zampe, capre con 2
cervelli, animali senza zampe….
Un morto su due è legato a malattie
tumorali.
Nei soli paesi limitrofi sono nati fino al 1993 (ultimo anno delle
rivelazioni) 230 bambini deformi. Nella provincia circostante si ha il più alto
tasso di mortalità per leucemie 44,28%.
Credo sia sufficiente.
E allora perché le vogliono costruire queste centrali?
La risposta è semplice.
Interessi economici, gli stessi interessi economici che hanno riempito le
strade di Napoli di monnezza, per farci credere che abbiamo bisogno di
discariche, dove affossare, a nostra insaputa, anche rifiuti tossici. Ne
sappiamo qualcosa.
E se non hanno saputo o meglio voluto risolvere il problema rifiuti
possono mai risolvere il problema scorie nucleari? Dove le vogliamo depositare
queste scorie nucleari? Dove le vogliamo nascondere?
E poi vogliamo parlare di vantaggi economici? Nessun vantaggio. Le
centrali nucleari costano parecchio, 8, 9 milioni di euro, per smantellarle ne
occorrono ancora di più. Pensate che noi sulla bolletta per l’energia elettrica
stiamo ancora pagando lo smantellamento delle vecchie centrali.
E poi una
centrale atomica, per funzionare, ha bisogno della sua brava materia prima,
l’uranio, noi l’uranio non ce l’abbiamo se non in
pochissime quantità, la cui estrazione richiederebbe ulteriori spese e rischi.
Lo dovremmo comprare.
Proprio un bel risparmio.
E se lo dobbiamo comprare certamente tutto il discorso di adottare il
nucleare per liberarci dalla dipendenza da paesi stranieri per
approvvigionamento di petrolio viene a cadere.
Ossia oggi siamo schiavi del petrolio, domani lo saremo dell’uranio?
E’ tutto illogico, è tutto un interesse economico di chi dovrebbe
costruire queste centrali e occuparsi
delle relative scorie e del futuro smantellamento. Potenti società economiche
che vogliono continuare ad arricchirsi sulla nostra salute.
Noi dovremmo sfruttare l’uranio, che non abbiamo, che è così pericoloso,
che fa morire e nel migliore dei casi fa ammalare di tumori vari quando abbiamo
il sole, il vento l’acqua, e possiamo produrre energia pulita.
Energia sicura.
Investiamo in questo. Scegliamo la salute, scegliamo la vita.
Il 12 e 13 giugno andiamo a votare per dire Si alla vita. Ricordiamoci ai
referendum dobbiamo dire si, se vogliamo la vita.
Perchè con i referendum che andremo a votare si tratta di scegliere se
vivere e lasciare un mondo vivibile o un mondo dove i nostri figli sono
destinati ad ammalarsi e morire.
Scegliamo la vita.
Michela Buonagura